L’INCOMPATIBILE
L’ oratore, in quello che passerà alla storia come “il canto del cigno”, ha giustificato la sua goffa, sgrammaticata e inconcludente uscita pubblica, con presunte incompatibilità tra le forze presenti in maggioranza.
A noi per la verità questo non ci consta atteso che, come tutti hanno avuto modo di assistere, in questi tre anni questo signore “AL PALAZZO” ha fatto il bello e il cattivo tempo, dispensando buoni consigli a destra e a manca, senza che nessuno lo disturbasse più di tanto.
Quindi delle due l’una: o questo strano e ambiguo personaggio non conosce bene il significato esatto del termine oppure, ora che di fatto è stato esautorato, mente sapendo di mentire cercando di impietosire i cittadini con piagnistei e risapute menzogne abbinate a comprovate maldicenze.
Ma lo ripetiamo a chiare lettere : “i cittadini non sono fessi”.
Sui rapporti di forza in seno alla maggiorana, e in termini numerici e in termini fisici, ne abbiamo già parlato, e non abbiamo nessuna intenzione di tornare sull’argomento.
Possiamo solo aggiungere che in democrazia valgono i numeri, pertanto: consigliamo l’uso di una calcolatrice.
A proposito di incompatibilità, a nostro modo di vedere e di intendere la politica:
- è incompatibile chi al mattino utilizza la carica pubblica per vicende private e la sera organizza rivolte contro il comune stesso;
- è incompatibile chi per tre lunghi anni, scordandosi di tutte le battaglie degli anni precedenti, sta in giunta con due componenti di scuola demitiana e poi lancia strali contro di loro;
- è incompatibile chi, evidentemente perché stanco del “lavoro” svolto la mattina, ha disertato, unitamente ai suoi cangianti gruppi politici, la gran parte delle riunioni di maggioranza sui temi di maggiore interesse per la collettività, PUC e PEC in primis;
- è incompatibile chi si fa presentare in piazza da personaggi che solo due mesi prima affermano su fb di aver fatto “comunelle” con la minoranza consiliare raccogliendo dei fondi per pagare un legale e inviare gli atti alla Procura della Repubblica contro il comune;
- è incompatibile chi si presenta al cospetto dei cittadini dopo tre anni e non elenca un solo argomento di cui si è occupato nella sua funzione di amministratore;
- è incompatibile chi utilizza deleghe istituzionali per compiere atti di nepotismo;
- è incompatibile chi lancia accuse infamanti e pretestuose contro i suoi ex colleghi di maggioranza, annunciando pseudo-dimissioni – che ridicolo-, e poi pretende di stare comodamente col c..o sulla poltrona.
Come abbiamo già affermato, torneremo su questi argomenti che tanto interessano l’opinione pubblica, nei prossimi giorni.
Ora la parola passerà al sindaco che questo fine settimana chiarirà, con dovizia di particolari, tutti gli aspetti di questa vicenda.
Infine, su una cosa vogliamo tranquillizzare i cittadini, soprattutto quello che tanto si “sbrocca” sull'argomento e che tre anni orsono non voleva votare Giancarlo DE VITO perché in lista c’era “Bertinotti”: il PEC avrà finalmente la sua approvazione, e a questo iter ci si è arrivati soprattutto grazie al lavoro del sindaco, dei gruppi politici, tra cui modestamente anche quello di “Aquilonia-Carbonara”, e lo staff tecnico del comune che hanno riallacciato i rapporti con l'Università che ha redatto lo studio su cui si basa il Piano.
Ci dispiace non poter dire la stessa cosa di chi, in questi tre anni, aveva l’obbligo di occuparsene e non se ne è occupato, e oggi pretende, in maniera incompatibile, di metterci il “cappello” sopra.
Fine terza parte
AQUILONIA-CARBONARA
RESET
IL SINDACO GIANCARLO DE VITO PARLERA' ALLA CITTADINANZA NEL PROSSIMO FINE SETTIMANA.
LE MENZOGNE SARANO SPAZZATE VIA.
INTANTO OGGI HA AZZERATO TUTTE LE DELEGHE E NULLA DOVRA' ESSERE FATTO SENZA IL SUO PERMESSO.
NEI PROSSIMI GIORNI FORMALIZZERA' LE SUE DECISIONI POLITICHE-AMMINISTRATIVE.
LO SMEMORATO
Sabato scorso in piazza qualcuno, in maniera oltremodo presuntuosa, ha cercato di spiegare i termini dell’accordo politico che nel 2013 ha portato a formare la compagine che ha designato Giancarlo De Vito candidato sindaco.
Nella goffa e sgrammaticata disamina, l’oratore, nell’elencazione dei gruppi artefici di quella iniziativa, ha fatto finta di non ricordare il nome del nostro gruppo.
Bastava che lo chiedesse a chi gli stava a fianco considerato che, prima del “salto della quaglia”, costui di quel gruppo aveva fatto parte ed era stato anche candidato con scarsi risultati.
Ma glielo ricordiamo noi, magari partendo da qualche anno prima, così gli rinfreschiamo la memoria.
Correva l’anno 2003
L’associazione “ Democrazia e Progresso”, storico laboratorio politico-culturale fondato da Lello Gala nel 1994 (che prese il nome dalla lista vincente le elezioni amministrative del 1990 e del 1992) dopo un’analisi politica, amministrativa e ambientale, durata diversi mesi, decise, a stragrande maggioranza, di fare un accordo con l’ala centrista dell’epoca designando Angelo Coppola candidato a sindaco.
Quella intuizione si rivelò vincente tant’è che i nostri tre candidati dell’epoca furono eletti nella maggioranza nel seguente ordine: Lello Gala, “Pipino” Tartaglia e Vito Maglione.
Insieme decidemmo di indicare “Pipino” nel ruolo di vicesindaco.
Fu formata una giunta a stragrande maggioranza di sinistra, infatti, oltre a “Pipino” , nell’esecutivo entrarono Vito Maglione e Dina Serino, quest’ultima in rappresentanza dei DS ma con un passato nella nostra gloriosa associazione.
Dopo qualche anno però succede l’imponderabile: si affaccia sulla scena politica locale, e non solo, una nuova stella del firmamento politico, un comunista tutto d’un pezzo, tant’è che gli fu ben presto attribuito il nome “Bertinotti”, come l’integerrimo comunista che non aveva aderito alla svolta della “Bolognina”, fondando così il partito della Rifondazione Comunista.
E il rampollo, evidentemente, non avendo altro da fare in questo periodo, cosa fa ?
Inizia a “rompere le scatole” al buon “Pipino” reo, niente di meno, di far parte di una giunta con un sindaco dal passato democristiano.
E questo, per l’astro nascente comunista, era un dato inaccettabile.
Seguono mesi difficili. Per Bertinotti e per i rifondatori comunisti era un peccato mortale far parte di quella giunta e, da buon e lungimirante politico, prepara l’alternativa con tanto di comizi in piazza contro l’amministrazione guidata da Coppola.
Correva l’anno 2008
“I comunisti mai con i democristiani”, con questo motto il puro e duro “Bertinotti” fonda il movimento “LUNA” che si presenta alle elezioni con una lista capeggiata dalla dott.ssa Silvia De Rosa.
Tutti ricordano come andò a finire questa grande intuizione politica: “la Luna si rivelò nel pozzo”, a causa del catastrofico flop.
Questa scelta sciagurata ebbe “il grande merito” di permettere, per la prima volta nella storia delle amministrative aquiloniesi, ad un esponente della destra di vincere le elezioni.
Cosa questa che, senza lo strappo dei comunisti, non si sarebbe mai avverata.
Correva l’anno 2013
A seguito di un lavoro partito da lontano, portato avanti soprattutto dal nostro ex gruppo di minoranza “Uniti per Aquilonia” e dal gruppo UDC di Aquilonia, prende corpo la candidatura a sindaco di Giancarlo De Vito.
Nonostante le stupidaggini dette quella sera in piazza, “Bertinotti” , come si suol dire, “non era proprio in calendario”, né era nei pensieri del futuro sindaco.
In quella lista ci entrò grazie al nostro benestare ed ha fatto il vice-sindaco grazie ai nostri voti, che, a differenza dei suoi (n. 198 voti portati in dote, da quello che ha raccontato in piazza, da una cooperativa di quattro partiti e tre associazioni), sono stati determinati per eleggere Giancarlo alla guida della nostra collettività.
INGRATO.
E quindi, dopo tre anni e mezzo, lo SMEMORATO, si ricorda di essere stato solo soletto in giunta con due componenti di scuola democristiana, e decide di dire BASTA sbottando: “non ci facciamo comandare da uno di Nusco di 90 anni”.
INCOERENTE E ANCHE BUGIARDO.
Fine seconda parte
AQUILONIA-CARBONARA

CHIACCHIERE DOVEVANO ESSERE,
CHIACCHIERE SONO STATE.
CICERO PRO DOMO SUA.
L’Amministrazione De Vito, sin dal suo insediamento, si è distinta per aver sistematicamente tenuto, soprattutto sugli argomenti di maggiore interesse, innumerevoli assemblee pubbliche.
Un numero esagerato di incontri con la gente, una vera inversione di tendenza rispetto al passato quando le decisioni erano ad appannaggio di pochi e la collettività, ob torto collo, era costretta a subirle.
Non ci risulta che in tutti questi incontri pubblici il vice sindaco, sig. Antonio Caputo, si sia mai sbracciato a sostegno dell’azione amministrativa a targa De Vito; nemmeno quando i suoi obblighi istituzionali glielo imponevano.
Un esempio su tutti rende meglio l’idea: il flop di cui fu protagonista in occasione dell’assemblea pubblica sull’eolico tenutasi al museo lo scorso febbraio: tra le altre cose, al posto di spiegare la ragione per cui l’approvazione del PEC – strumento che avrebbe potuto bloccare a monte l’eolico selvaggio - fosse ferma dall'era Cataldo e, quindi, del suo mancato impegno successivo (infatti questa attività il sig. Caputo Antonio, in quanto delegato, avrebbe dovuto farla sin dal suo insediamento nella stanza del sindaco dove ci risulta, invece, abbia riscaldato la sedia e basta per tre lunghi anni) preferì tergiversare in modo da fare sponda con i comitati che contestavano a prescindere l’attività svolta dalla maggioranza sulla vicenda eolico.
Ma su questo punto, come su altri, avremo modo di tornarci, con atti alla mano, nei prossimi giorni.
E' innegabile pertanto che, questo signore, in piazza ci è arrivato tardi e male, infatti, la cosa non gli è venuta molto bene.
E non gli è venuta bene, soprattutto perchè, la gente, - che “fessa non è” e sa discernere bene chi lavora da chi contesta - si aspettava, dal vicesindaco in carica, il resoconto del suo operato a favore dell’amministrazione e, quindi, della collettività.
Invece, NIENTE di NIENTE.
Ma non poteva essere altrimenti, atteso che, al netto dell’ASSUNTA N. 15 sbandierata al pubblico in maniera pericolosa e senza vergogna, NIENTE di concreto ha fatto in tutto questo tempo per il bene comune.
Fine prima parte.
AQUILONIA- CARBONARA