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NON C'E' PEGGIOR SORDO DI CHI NON VUOL SENTIRE

consiglioIl capo gruppo Vito Maglione in consiglio comunale  respinge le accuse sul bilancio apparse sulla stampa. Ancora una volta è stata fatta una precisa ricognizione dei conti comunali di cui diamo un ampio resoconto.

Avremmo voluto non ritornare su quanto esposto nell’incontro avuto con i nostri concittadini nell’assemblea pubblica del 24 novembre scorso. Ci siamo, però, visti costretti a ribattere punto per punto alla maliziosa lettura ed  interpretazione personale che, strumentalmente, ne ha fatto il consigliere di minoranza Cataldo nel comunicato stampa del 29/11/2013. A dire il vero c’è voluta non poca fatica a comprende l’attacco nervoso e concitato a mò di giustifica all’oggettiva esposizione dei dati ufficiali di bilancio. La sua personale esposizione dei fatti, come detto, è errata lacunosa e controversa. 

Nei fatti e nei dati ufficiali:

  1. Fa alquanto specie leggere che un ex sindaco possa confondere il significato della parola debito con un elenco scarno di atti amministrativi “lascito ereditario” impreciso ed errato anche nelle cifre. Nel merito ha dimenticato: - che la strada Aquilonia – diga San Pietro era un progetto bocciato, l’attuale maggioranza ha promosso ricorso e lo ha vinto; - che il finanziamento delle città itineranti pari ad euro 595.200,00, è un finanziamento che va ripartito fra quattro comuni (Aquilonia, Monteverde, Bisaccia e Lacedonia) e che, cosa di non poco conto, è stato completamente rivisto e rimodulato con l’obiettivo di promuovere il nostro territorio e di accrescere l’offerta turistica – il precedente progetto era modulato sulla falsa riga di “Carbonaria” in parole povere un disastro; - che dal  progetto “Carbonaria”, finanziato per 50.000,00 euro, sono residuati, in quanto spesi dallo stesso Cataldo, solo euro 8.074,18; spiegasse ai cittadini come sono stati spesi i 41.925,82 euro. Su questo argomento ci ritorneremo per dare più precise informazioni.

  2. In merito alla pseudo contestazione dei conti, sempre per ragioni di trasparenza, il consigliere Cataldo non ha contestato a Maglione i numeri (per onere di verità Maglione non è assessore). Ricordiamo, ancora una volta, che i dati riportati nei grafici, e proiettati a supporto della relazione, sono dati ufficiali estrapolati dai bilanci del comune di Aquilonia. Il consigliere Cataldo ha voluto rimarcare che i numeri erano stati esposti in modo da non far “capire ai cittadini” il loro significato. Ebbene, nell’occasione è stato ribadito al consigliere Cataldo che la gente merita rispetto e considerazione e che tutti  hanno compreso il significato della relazione e dei dati, d’altronde c’era poco da capire. Inoltre, nell’occasione ci si è resi disponibili a rileggere la relazione e nel qual caso a darne anche approfondite spiegazioni.

  3. Si è scritto che l’amministrazione Cataldo non ha lasciato debiti. Anche su questo punto, così come si è detto nell’incontro, non passa giorno in cui qualcuno non accampa crediti di ogni natura e specie. Sull’argomento daremo, non appena sarà chiaro il quantum del “lasciato in eredità”, tutte le informazioni alla cittadinanza.

  4. Anticipazione di cassa : anche in merito a questo punto l’ex sindaco ha confermato, per essere buoni, la propria confusione. Si è scritto che si è avuta anticipazione di cassa nel 2012 di euro 300.000 e nel 2013 di 400.000. Sbagliato! Si è detto altro! Per onere di verità tutto è riscontrabile dai grafici, e cioè che al 31/08/2013 il Comune di Aquilonia era in anticipazione di cassa per euro 289.000 e, poi si è aggiunto, che la causa scatenante, del ricorso all’anticipazione, è stata il versamento delle rate di mutuo che il Comune di Aquilonia ha pagato e, che di contro, ancora non ha incassato dalla Regione Campania i relativi crediti. Questo è stato detto ai cittadini di Aquilonia. Se poi si vuole entrare nel merito di questi mutui e di  come sono stati contratti e prospetticamente a che rischio pongono il nostro comune siamo a disposizione per un confronto. Va precisato, ancora un “lapsus”: << il comune di Aquilonia non ha crediti verso la Regione Campania per rimborsi elettorali, il residuo credito per circa 3.500,00, è stato incassato nel mese di maggio 2013 durante il mandato Cataldo>>.

  5. In merito alla delibera per il sostegno alla permanenza del Giudice di Pace di Lacedonia, anche su questo punto, si è voluto generare, a tutti costi, confusione pretestuosa non solo tra i nostri concittadini ma anche con gli amministratori del comune di Lacedonia. Va precisato che durante l’assemblea pubblica, l’assessore Piccolo ha relazionato in merito, evidenziando che la precedente amministrazione ha adottato due delibere di impegno di risorse di personale sia nell’ambito dell’unione dei comuni che per il mantenimento dell’ufficio del Giudice di Pace di Lacedonia. Questi due atti sono amministrativamente tra loro in contrasto ed è bene, previa discussione,  sanare tale errore. Da qui a sventolare la bandiera dello scandalo ce ne passa!

Questo, nel merito, per ricordare e chiarire all’ex sindaco Cataldo che quanto da lui pubblicato è errato nel contenuto e nei dati.

Le nostre relazioni, come più volte ribadito in assemblea, non avevano la presunzione di processare nessuno.  Sono un’ analitica e semplice esposizione di dati ufficiali di bilancio e fatti a cui è stata data una lettura oggettiva.

Si è avuta, di contro, dalla lettura delle esternazioni del consigliere Cataldo, l’impressione che si ha poca conoscenza dei dati di bilancio approvati dall’allora maggioranza e altrettanta poca conoscenza dei fatti e delle procedure amministrative. La volontà, come pure si è detto in assemblea, è stata quella di esporre in modo trasparente i dati di partenza da cui l’attuale maggioranza, a guida De Vito, ha iniziato il suo mandato. Voler partire dai numeri ufficiali, per noi, è estremamente importante, perché il cittadino deve sapere e poter misurare con dati oggettivi quanto è stato realizzato durante il mandato. Per noi,  ha un significato politico importante: dimostrare il rispetto che si ha dei propri concittadini e delle istituzioni. Questa si chiama trasparenza amministrativa, si chiama democrazia partecipata.

Il lascito di eredità (ancora una caduta di stile) che si preferisce non commentare per non cadere nella sterile polemica, che pure ci sarebbe,  che sa di ricordi d’infanzia “è più bello il mio che il tuo”. Il consigliere Cataldo farebbe bene a ricordare,  prima a se stesso e poi a noi altri, dei progetti che ha ereditato dalle passate amministrazioni, uno per tutti il progetto di “Palazzo Vitale” di oltre 3.274.312,40 di euro. 

La delusione sta nel leggere invettive di denigrazione e di sospetto, da parte di chi ha “amministrato” per cinque lunghi anni dandone una lettura di terzietà. Quello che è stato è stato e nè noi e nè nessuno potrà cancellare. Tutti noi siamo chiamati a rispondere sul poco o sul tanto che è stato realizzato, non è corretto trincerarsi dietro sterili giustificazioni o peggio ancora dare la colpa ad altri su proprie responsabilità. Se qualcosa non ha funzionato ci sarà una spiegazione , ci sarà un motivo,  non possiamo pensare che tutto ci è dovuto a prescindere. Saranno, poi, i cittadini con il loro voto ad esprimere il giudizio su quanto realizzato. L’umiltà è una virtù che dà la misura all’uomo. Vorremmo confrontarci, nel rispetto dei reciproci ruoli, non solo su cosa è stato, ma su cosa sarà e vogliamo essere. Peccato che il capogruppo della minoranza non ha colto o non ha voluto cogliere il messaggio che la maggioranza, guidata dal sindaco De Vito, ha lanciato.

 

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