Riceviamo dalla redazione di www.lacedonia.net e volentieri pubblichiamo
A LACEDONIA NUOVO SERVIZIO PER I LACEDONIESI NEL MONDO
Ha trovato il suo incipit operativo nella giornata del 2 gennaio un nuovo servizio offerto dal Comune di Lacedonia, in compartecipazione operativa con i volontari dell’U.N.L.A. (Unione Nazionale per la Lotta all’Analfabetismo), ai lacedoniesi non residenti, ovvero agli emigranti appartenenti a tutte le generazioni e diffusi ad ogni latitudine del globo. Ad annunciarlo Antonio Caradonna, vicesindaco ed assessore alla cultura. «Non trascorre anno – spiega Caradonna – che il numero dei concittadini emigrati che usavano tornare a trascorrere periodi più o meno lunghi nel paese natale non cali drasticamente e tale fenomeno non costituisce di certo, per noi tutti, un segnale incoraggiante. La nostra iniziativa è dunque sottesa a riallacciare i contatti al fine di tornare a saldare un legame che un tempo era molto forte. E tanto vale non soltanto per gli emigranti di prima generazione, ma anche e soprattutto per le seconde o le terze generazioni, che magari Lacedonia l’hanno sentita soltanto nominare da genitori e nonni. Ciò accade, sostanzialmente, per un eterogeneo ordine di motivi. Taluni, ad esempio, non posseggono più una casa di proprietà, mentre tal’altri non hanno più parenti in linea diretta che vivano in paese. Molti altri, ancora, negli anni hanno finito per sentirsi stranieri in patria e quindi evitano di tornarvi». Sotto il profilo prettamente operativo, vasta è la gamma dei servizi erogati nell’assoluta gratuità fidando sull’opera di un gruppo di operatori volontari associati all’U.N.L.A. «Da alcuni mesi – afferma il vicesindaco – stiamo raccogliendo in una sorta di anagrafe dell’emigrante molti nominativi e recapiti di concittadini che da lungo tempo non si vedono più da queste parti. Se tantissimi abitano nel nord dell’Italia, la maggior parte di loro è invece stanziata nei paesi europei germanofoni, in quelli francofoni e anglofoni e soprattutto oltreoceano, tanto nell’America del Nord quanto in quella del Sud. È inoltre da dire che moltissimi oriundi non conoscono più l’italiano e abbiamo già notizia di molti giovani che vorrebbero conoscere i luoghi d’origine della loro famiglia. Pertanto abbiamo attivato un servizio on line per il cui tramite sia possibile stabilire un contatto e venire incontro alle loro richieste. Se taluno, ad esempio, chiederà di vedere in foto o in video la casa d’origine della famiglia, i nostri volontari lo accontenteranno armati di fotocamere e videocamere. Lo stesso dicasi per quanti vogliano approfondire il loro albero genealogico, come è accaduto, ad esempio, con il calciatore del Napoli Fernanadez che è lacedoniese per parte di madre e che due anni or sono è venuto a segnarsi presso la nostra anagrafe. Nel caso vogliano farci visita, potranno richiederci informazioni circa le case in fitto o le strutture d’accoglienza del territorio. Siamo ormai attrezzati a rispondere a tutte le richieste in molteplici lingue: dal francese, all’inglese, al tedesco, allo spagnolo, ai linguaggi di ceppo scandinavo (svedese, norvegese e danese) e persino al cinese mandarino». Ma i servizi non si fermano di certo a questo. «Molti dei nostri emigranti – aggiunge Caradonna – hanno dovuto lasciare loro malgrado genitori o parenti anziani per cause di forza maggiore. Laddove essi lo richiedano, i nostri volontari si recheranno in visita periodica, in dipendenza delle esigenze, ad accertarsi della loro qualità di vita e di salute rendendone consapevoli i figli. Talvolta, infatti, i genitori anziani non comunicano notizie spiacevoli ad evitare che i figli abbiano a preoccuparsi. Nell’assoluto rispetto della privacy e della volontà di giovani ed anziani, i nostri volontari surrogheranno i figli, intervenendo attivamente anche per sopperire alle piccole necessità quotidiane degli anziani. Tale servizio sarà attivo tutti i giorni e per tutto l’anno. Soprattutto a chi non ha più la famiglia in zona, vorremmo far comprendere che la loro famiglia di origine siamo noi, i loro concittadini. Speriamo, in tal modo, che l’infinità di lacedoniesi sparsi per il mondo si lasci tentare dal ritorno e non soltanto, come in realtà accade molto spesso, per il solo ultimo viaggio. Alla fin fine la comunità meno numerosa di lacedoniesi è purtroppo quella che ancora abita a Lacedonia e che si va assottigliando sempre di più per via dell’assenza di opportunità lavorative, altro settore sul quale la nostra amministrazione, nel prosieguo del mandato, dovrà agire con molta forza».