Riceviamo e volentieri pubblichiamo la riflessione, in prosa e poesia, della Prof.ssa Giuseppina Nadia Tufano in occasione della Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne
Il mio personale contributo nella ricorrenza della giornata mondiale sul Femminicidio è quello di parlare con il cuore a tutte quelle donne che prima ancora di subire violenze fisiche, subiscono violenze psicologiche. Oltre alla violenza fisica che lascia segni indelebili sul corpo e nell’anima, esiste un altro tipo di violenza altrettanto subdola e doppia, quella intimidatoria e verbale che alcuni uomini infliggono attraverso minacce silenziose perpetrate nel tempo, di nascosto; una violenza che esiste ma che non si vede, che non si sente e non ha nome, perché ad essa, abbiamo fatto l’abitudine. Contro questa violenza, meno quantificabile certo, ma altrettanto crudele che mortifica ed uccide l’anima , urlo la mia rabbia invitando tutti a dare l’allarme su ogni tipo di prepotenza che quotidianamente si nascondono anche sotto una semplice “battuta di spirito” .
Non penso di esagerare nell’asserire che è qui che il tarlo della violenza comincia a lavorare, in quello sfottò per cui si passa, quasi senza accorgesene, dal ridere di una caratteristica della persona a deridere la persona stessa, sottraendole in tal modo il diritto di sentirsi ed essere “persona”. Arrestare il tarlo fin dall’inizio del suo lavoro è forse l’unico modo per uscire dall’insensibilità e dall’ arrettratezza culturale di chi umilia ogni giorno prima se stesso e poi la donna che gli sta accanto.
Alle donne con i loro gesti quotidiani, legati alla famiglia, al marito, compagno, fidanzato, alla crescita dei figli, alla casa , alle donne che costruiscono a partire dalle piccole cose, alla pazienza millenaria delle donne, alle donne che difficilmente manderebbero in guerra un ragazzo, perché potrebbe essere suo figlio , io donna, un tempo ragazza, a cui è stato insegnato il rispetto per la diversità di generi, dico di rompere il silenzio perché il silenzio è la peggior violenza contro le donne.
Poesia
Corpo ambrato, profumato,
ammaliato dal vento
corpo di donna
lustrato da lacrime gonfie
di pioggia
e da raggi di sole.
Corpo di donna,
il mio, il tuo
tatuato con smagliature
che disegnano sulla pelle
stagioni di vita
di ieri , di oggi, di amore.
L’Associazione Politico-Culturale Aquilonia-Carbonara stigmatizza qualsiasi forma di violenza o sopruso (fisico e psicologico) nei confronti di madri, mogli, sorelle, figlie, compagne.