IL PRINCIPE
Ormai su fb se ne scrivono di tutti i colori, pur di attirare l’attenzione e apparire, sovente, si fa riferimento a personaggi o avvenimenti storici salvo poi, una volta finita la copia, lasciarsi andare a strafalcioni di ogni genere.
E, in questo contesto, non poteva mancare quella che, a nostro giudizio, è stata l’opera che più di ogni altra narra alla perfezione il modo di intendere e di praticare la politica.
Ci riferiamo, naturalmente, al PRINCIPE, capolavoro letterario del grande Niccolò Machiavelli.
Il grande scrittore fiorentino, nel suo trattato, considerato uno dei più famosi e influenti della dottrina politica di tutti i tempi, elenca, in maniera magistrale, le virtù che deve tenere il Principe inteso come governatore ideale.
A noi piace sottolineare, in maniera particolare, i capitoli dedicati ai rapporti con i sudditi (i cittadini), con gli amici, alla morale e altro ancora.
Machiavelli però, ammetteva, quando le circostanze lo richiedevano (es. conservare e potenziare lo Stato) alcuni, per così dire, strappi alla regola ed ecco la celeberrima MASSIMA “il fine giustifica i mezzi”.
Ma per fini pubblici, quindi, giammai per quelli privati.
Da noi, invece, c’è chi ha pensato bene di utilizzare la carica pubblica per interessi privati.
E su questo non c’è alcun dubbio atteso che l’autore si è autodenunciato, e non solo per L’ASSUNTA N. 15, inutile e inopportuna, (“la moglie di Cesare -come lui stesso si è autocelebrato- deve essere al di sopra di ogni sospetto”), ma anche e soprattutto per certe pratiche, molto note in paese, che avevano assunto un vero e proprio malcostume; ma su questi argomenti, atti alla mano, torneremo prossimamente.
E CESARE , nel frattempo pizzicato con entrambi le mani nella marmellata, a posto di fare ammenda dei comportamenti, cosa fa?
Pensa, immaginando che la gente sia veramente fessa, di deviare l’attenzione dell’opinione pubblica e, in quello che è stato già battezzato “il canto del cigno”, s’inventa, oltre alle presunte incompatibilità di cui abbiamo già parlato, la storiella del “PRINCIPE DEL FORO” che fa guadagni esagerati sugli immigrati.
Va subito chiarito, senza tema di smentita essendoci sull’argomento ben documentati, che l’avvocato Lello GALA svolge attività di consulenza a favore degli immigrati di Aquilonia in FORMA ESCLUSIVAMENTE GRATUITA, il gestore Petrilli e il suo staff appositamente interpellati, hanno confermato questa circostanza.
E’ vero anche che, per ciò che riguarda i ricorsi per il riconoscimento della Protezione Internazionale di questi ragazzi, è stato conferito, da alcuni di loro, mandato allo stesso avvocato, d’altronde come ad altri legali.
Per i compensi per questa attività professionale, necessaria ed obbligatoria, i ragazzi stessi hanno fatto richiesta di gratuito patrocinio alla Corte di Appello di Napoli, quindi, le relative modeste parcelle, ove mai saranno pagate alla fine dei lunghi contenziosi legali, non graveranno né sul comune, né su Petrilli e né sui cittadini, men che meno su quelli bravi solo a fare “la claque” e i “pappagalli di turno”.
Pertanto la storia dei lauti compensi all’avvocato per ciò che riguarda gli immigrati è una BUFALA messa ad arte in maniera MISERABILE da chi utilizza la piazza e svolge attività politica utilizzando esclusivamente la menzogna e il pettegolezzo.
VERGOGNA !!!
Anche su questo argomento sul nostro blog torneremo ben presto, soprattutto alla luce di strane notizie che arrivano dal Nuovo Centro dove, se quanto trapela dovesse risultare vero, investiremo gli organi preposti.
Fine quarta parte.
AQUILONIA-CARBONARA
L’INCOMPATIBILE
L’ oratore, in quello che passerà alla storia come “il canto del cigno”, ha giustificato la sua goffa, sgrammaticata e inconcludente uscita pubblica, con presunte incompatibilità tra le forze presenti in maggioranza.
A noi per la verità questo non ci consta atteso che, come tutti hanno avuto modo di assistere, in questi tre anni questo signore “AL PALAZZO” ha fatto il bello e il cattivo tempo, dispensando buoni consigli a destra e a manca, senza che nessuno lo disturbasse più di tanto.
Quindi delle due l’una: o questo strano e ambiguo personaggio non conosce bene il significato esatto del termine oppure, ora che di fatto è stato esautorato, mente sapendo di mentire cercando di impietosire i cittadini con piagnistei e risapute menzogne abbinate a comprovate maldicenze.
Ma lo ripetiamo a chiare lettere : “i cittadini non sono fessi”.
Sui rapporti di forza in seno alla maggiorana, e in termini numerici e in termini fisici, ne abbiamo già parlato, e non abbiamo nessuna intenzione di tornare sull’argomento.
Possiamo solo aggiungere che in democrazia valgono i numeri, pertanto: consigliamo l’uso di una calcolatrice.
A proposito di incompatibilità, a nostro modo di vedere e di intendere la politica:
- è incompatibile chi al mattino utilizza la carica pubblica per vicende private e la sera organizza rivolte contro il comune stesso;
- è incompatibile chi per tre lunghi anni, scordandosi di tutte le battaglie degli anni precedenti, sta in giunta con due componenti di scuola demitiana e poi lancia strali contro di loro;
- è incompatibile chi, evidentemente perché stanco del “lavoro” svolto la mattina, ha disertato, unitamente ai suoi cangianti gruppi politici, la gran parte delle riunioni di maggioranza sui temi di maggiore interesse per la collettività, PUC e PEC in primis;
- è incompatibile chi si fa presentare in piazza da personaggi che solo due mesi prima affermano su fb di aver fatto “comunelle” con la minoranza consiliare raccogliendo dei fondi per pagare un legale e inviare gli atti alla Procura della Repubblica contro il comune;
- è incompatibile chi si presenta al cospetto dei cittadini dopo tre anni e non elenca un solo argomento di cui si è occupato nella sua funzione di amministratore;
- è incompatibile chi utilizza deleghe istituzionali per compiere atti di nepotismo;
- è incompatibile chi lancia accuse infamanti e pretestuose contro i suoi ex colleghi di maggioranza, annunciando pseudo-dimissioni – che ridicolo-, e poi pretende di stare comodamente col c..o sulla poltrona.
Come abbiamo già affermato, torneremo su questi argomenti che tanto interessano l’opinione pubblica, nei prossimi giorni.
Ora la parola passerà al sindaco che questo fine settimana chiarirà, con dovizia di particolari, tutti gli aspetti di questa vicenda.
Infine, su una cosa vogliamo tranquillizzare i cittadini, soprattutto quello che tanto si “sbrocca” sull'argomento e che tre anni orsono non voleva votare Giancarlo DE VITO perché in lista c’era “Bertinotti”: il PEC avrà finalmente la sua approvazione, e a questo iter ci si è arrivati soprattutto grazie al lavoro del sindaco, dei gruppi politici, tra cui modestamente anche quello di “Aquilonia-Carbonara”, e lo staff tecnico del comune che hanno riallacciato i rapporti con l'Università che ha redatto lo studio su cui si basa il Piano.
Ci dispiace non poter dire la stessa cosa di chi, in questi tre anni, aveva l’obbligo di occuparsene e non se ne è occupato, e oggi pretende, in maniera incompatibile, di metterci il “cappello” sopra.
Fine terza parte
AQUILONIA-CARBONARA
RESET
IL SINDACO GIANCARLO DE VITO PARLERA' ALLA CITTADINANZA NEL PROSSIMO FINE SETTIMANA.
LE MENZOGNE SARANO SPAZZATE VIA.
INTANTO OGGI HA AZZERATO TUTTE LE DELEGHE E NULLA DOVRA' ESSERE FATTO SENZA IL SUO PERMESSO.
NEI PROSSIMI GIORNI FORMALIZZERA' LE SUE DECISIONI POLITICHE-AMMINISTRATIVE.
LO SMEMORATO
Sabato scorso in piazza qualcuno, in maniera oltremodo presuntuosa, ha cercato di spiegare i termini dell’accordo politico che nel 2013 ha portato a formare la compagine che ha designato Giancarlo De Vito candidato sindaco.
Nella goffa e sgrammaticata disamina, l’oratore, nell’elencazione dei gruppi artefici di quella iniziativa, ha fatto finta di non ricordare il nome del nostro gruppo.
Bastava che lo chiedesse a chi gli stava a fianco considerato che, prima del “salto della quaglia”, costui di quel gruppo aveva fatto parte ed era stato anche candidato con scarsi risultati.
Ma glielo ricordiamo noi, magari partendo da qualche anno prima, così gli rinfreschiamo la memoria.
Correva l’anno 2003
L’associazione “ Democrazia e Progresso”, storico laboratorio politico-culturale fondato da Lello Gala nel 1994 (che prese il nome dalla lista vincente le elezioni amministrative del 1990 e del 1992) dopo un’analisi politica, amministrativa e ambientale, durata diversi mesi, decise, a stragrande maggioranza, di fare un accordo con l’ala centrista dell’epoca designando Angelo Coppola candidato a sindaco.
Quella intuizione si rivelò vincente tant’è che i nostri tre candidati dell’epoca furono eletti nella maggioranza nel seguente ordine: Lello Gala, “Pipino” Tartaglia e Vito Maglione.
Insieme decidemmo di indicare “Pipino” nel ruolo di vicesindaco.
Fu formata una giunta a stragrande maggioranza di sinistra, infatti, oltre a “Pipino” , nell’esecutivo entrarono Vito Maglione e Dina Serino, quest’ultima in rappresentanza dei DS ma con un passato nella nostra gloriosa associazione.
Dopo qualche anno però succede l’imponderabile: si affaccia sulla scena politica locale, e non solo, una nuova stella del firmamento politico, un comunista tutto d’un pezzo, tant’è che gli fu ben presto attribuito il nome “Bertinotti”, come l’integerrimo comunista che non aveva aderito alla svolta della “Bolognina”, fondando così il partito della Rifondazione Comunista.
E il rampollo, evidentemente, non avendo altro da fare in questo periodo, cosa fa ?
Inizia a “rompere le scatole” al buon “Pipino” reo, niente di meno, di far parte di una giunta con un sindaco dal passato democristiano.
E questo, per l’astro nascente comunista, era un dato inaccettabile.
Seguono mesi difficili. Per Bertinotti e per i rifondatori comunisti era un peccato mortale far parte di quella giunta e, da buon e lungimirante politico, prepara l’alternativa con tanto di comizi in piazza contro l’amministrazione guidata da Coppola.
Correva l’anno 2008
“I comunisti mai con i democristiani”, con questo motto il puro e duro “Bertinotti” fonda il movimento “LUNA” che si presenta alle elezioni con una lista capeggiata dalla dott.ssa Silvia De Rosa.
Tutti ricordano come andò a finire questa grande intuizione politica: “la Luna si rivelò nel pozzo”, a causa del catastrofico flop.
Questa scelta sciagurata ebbe “il grande merito” di permettere, per la prima volta nella storia delle amministrative aquiloniesi, ad un esponente della destra di vincere le elezioni.
Cosa questa che, senza lo strappo dei comunisti, non si sarebbe mai avverata.
Correva l’anno 2013
A seguito di un lavoro partito da lontano, portato avanti soprattutto dal nostro ex gruppo di minoranza “Uniti per Aquilonia” e dal gruppo UDC di Aquilonia, prende corpo la candidatura a sindaco di Giancarlo De Vito.
Nonostante le stupidaggini dette quella sera in piazza, “Bertinotti” , come si suol dire, “non era proprio in calendario”, né era nei pensieri del futuro sindaco.
In quella lista ci entrò grazie al nostro benestare ed ha fatto il vice-sindaco grazie ai nostri voti, che, a differenza dei suoi (n. 198 voti portati in dote, da quello che ha raccontato in piazza, da una cooperativa di quattro partiti e tre associazioni), sono stati determinati per eleggere Giancarlo alla guida della nostra collettività.
INGRATO.
E quindi, dopo tre anni e mezzo, lo SMEMORATO, si ricorda di essere stato solo soletto in giunta con due componenti di scuola democristiana, e decide di dire BASTA sbottando: “non ci facciamo comandare da uno di Nusco di 90 anni”.
INCOERENTE E ANCHE BUGIARDO.
Fine seconda parte
AQUILONIA-CARBONARA