FABER, VENTI ANNI DOPO.
Sono passati vent'anni dalla scomparsa di Fabrizio De André, morto l’11 gennaio 1999, un notevole lasso di tempo che non ha offuscato il valore culturale e popolare del suo lavoro. De André si serviva della musica per raccontare l'uomo, la sua vita, le sue fragilità. Ha saputo portare al centro dell’attenzione chi da sempre era considerato e collocato ai margini della società. Le sue opere sono un atto di coraggio che implicano il voler essere sé stessi, liberi da qualsiasi etichettatura sociale. Un atto che, spesso, si paga caro.
«Ieri cantavo i vinti, oggi canto i futuri vincitori: i nomadi, le infinite prinçese, chiunque coltivi le proprie diversità con dignità e coraggio, attraversando i disagi dell’emarginazione con ’l’unico intento di rassomigliare a se stesso, è già di per sé un vincente» - FDA-
Lucrezia De Vito
Staff Aquilonia-Carbonara